PESTICIDI, APPELLO AGLI EUROPARLAMENTARI ITALIANI

Il 22 novembre serve un voto per una norma europea forte ed efficace per la tutela della salute delle persone e della Natura.
Il WWF Italia ha inviato a tutti gli europarlamentari italiani una lettera a firma del Presidente nazionale, Luciano Di Tizio, per sollecitare un voto responsabile e lungimirante sul Regolamento UE per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR), che sarà discusso e votato la prossima settimana nelle riunioni in plenaria del Parlamento europeo del 21 e 22 novembre.
Le Strategie UE del Green Deal, Farm to Fork e Biodiversità 2030, indicano gli obiettivi di riduzione del 50% di tutti i pesticidi, un traguardo fondamentale per la transizione ecologica dell’agricoltura europea, prima causa di perdita della biodiversità nel nostro continente.
Microplastiche negli Oceani: Una minaccia invisibile per l'ecosistema marino

Negli ultimi anni, l'aumento della preoccupazione globale sull'inquinamento da plastica ha focalizzato l'attenzione su un avversario microscopico: le microplastiche. Queste minuscole particelle, con un diametro inferiore a cinque millimetri, rappresentano una minaccia considerevole e spesso invisibile per gli ecosistemi marini. Mentre i ricercatori esplorano la complessa rete della vita marina, emergono prove allarmanti dell'infiltrazione delle microplastiche negli organismi attraverso tutto lo spettro oceanico.
Le microplastiche provengono da diverse fonti, tra cui il degrado di detriti di plastica più grandi, i microgranuli presenti nei prodotti per la cura personale e il distacco di fibre sintetiche dai tessuti. Queste particelle microscopiche si infiltrano negli oceani di tutto il mondo, spinte dalle correnti oceaniche e dai venti. La loro pervasività le ha trasformate in invasori silenziosi, che si diffondono negli habitat marini dalla superficie dell'oceano al fondale marino.
Exploring Fossil Evidence of the Archaean: A Detailed Analysis

Fig. Conglomerates worked by wind and water in the Ouarzazate desert.
Dr. J. William Schopf, a distinguished researcher at the Center for the Study of Evolution and the Origin of Life at the University of California, has recently conducted a thorough analysis of fossil evidence related to life during the Archaean, the Earth's most ancient period. His study, titled "Fossil evidence of Archaean life," and published on PubMed, aims to critically examine the timelines of various prokaryotic lineages, questioning commonly accepted evidence dated around 3500 million years ago. Dr. Schopf's analysis raises questions about the validity of some widely recognized evidence, such as stromatolites, microfossils, molecular biomarkers, and isotopic data of carbon and sulfur. While these data are generally placed around 3500 million years ago, some scholars suggest that the presence of life on Earth began only with bacterial fossils from the Gunflint Formation, dating back 1.9 billion years. This raises uncertainties about the presumed life in the first 2.0-2.5 billion years of Earth's history.
Esplorando le Evidenze Fossilifere dell'Archeano: Un'Analisi Dettagliata

Fig. Conglomerati lavorati dal vento e dall'acqua del deserto di Ouarzazate
Il Dr. J. William Schopf, autorevole ricercatore presso il Center for the Study of Evolution and the Origin of Life dell'Università della California, ha recentemente condotto un'analisi approfondita delle prove fossili relative alla vita durante l'Archeano, il periodo più antico della storia terrestre. Il suo studio, intitolato "Fossil evidence of Archaean life," e pubblicato su PubMed, si propone di esaminare in modo critico le cronologie di diverse linee procariotiche, mettendo in discussione le prove comunemente accettate datate a circa 3500 milioni di anni fa.
L'analisi del Dr. Schopf solleva interrogativi sulla validità di alcune evidenze ampiamente riconosciute, come stromatoliti, microfossili, biomarcatori molecolari e dati isotopici di carbonio e zolfo. Questi dati sono generalmente collocati attorno a 3500 milioni di anni fa, ma alcuni studiosi suggeriscono che la presenza di vita sulla Terra inizi solo con i fossili batterici della formazione Gunflint, risalenti a 1,9 miliardi di anni fa. Questo solleva incertezze sulla presunta vita nei primi 2,0-2,5 miliardi di anni della storia terrestre.
Il contributo originale del Dr. Schopf aveva l'intento di esplorare la cronologia dell'origine di diverse linee procariontiche, ma a causa dei dubbi sollevati sulla validità delle prove stesse, il testo si focalizza su una domanda più fondamentale: quali sono le prove dell'esistenza della vita durante l'Eone dell'Archeano, prima di 2500 milioni di anni fa?
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