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Ricerca medica, nuovi risultati in Epatologia con l’intelligenza artificiale
16 Mar 2022 Scritto da Università degli studi di Milano BicoccaL’intelligenza artificiale al servizio della ricerca medica in Epatologia. Una ricerca condotta dal Centro delle Malattie Autoimmuni del Fegato dell’Università di Milano-Bicocca presso l’Ospedale San Gerardo di Monza, e dal team di Data Science di Rulex a Genova, ha permesso di individuare quattro nuovi sottotipi di Colangite Biliare Primitiva (CBP) basandosi sui dati clinici di più di 12mila soggetti provenienti da tutto il mondo. Il nuovo algoritmo si unisce agli esistenti score prognostici e consente di migliorare la valutazione prognostica dei pazienti già al momento della diagnosi.
«Per noi pazienti questo studio è molto importante considerato il grande numero di pazienti italiani inclusi e le potenzialità di innovazione portate dall’intelligenza artificiale – commenta Davide Salvioni, presidente di AMAF Onlus, l’associazione italiana di pazienti dedicata alle malattie autoimmuni del fegato –. Una migliore conoscenza di queste patologie avrà sicuramente delle ricadute positive sulla capacità dei medici di gestirle in modo più efficace».
La pelle del camaleonte come modello per lo sviluppo di un dispositivo in grado di misurare i livelli di glucosio nelle urine
16 Mar 2022 Scritto da Università di Roma La SapienzaIl biosensore, progettato da ricercatori della Sapienza, del Cnr e di altri enti internazionali ispirandosi alla naturale organizzazione nanostrutturata della pelle del rettile, potrà avere anche altri campi di applicazione, come il monitoraggio di marker tumorali o il riconoscimento specifico di anticorpi come quelli anti-SARS-CoV-2
Il monitoraggio costante e continuo della glicemia è una pratica fondamentale per la corretta sorveglianza e gestione della terapia del diabete. L’autocontrollo della glicemia avviene principalmente mediante l’utilizzo di piccoli apparecchi elettronici (glucometri) che analizzano in breve tempo i valori glicemici su piccoli quantitativi di sangue. Considerando il costante aumento delle persone diabetiche e iperglicemiche, lo sviluppo di sistemi innovativi che possano essere rapidi, compatti, flessibili, indossabili, e capaci di lavorare senza l’analisi di piccoli quantitativi di sangue, è in costante sviluppo.
In questo contesto, si inserisce lo studio pubblicato sulla rivista NPG Asia Materials - Nature da ricercatori del Dipartimento di Scienze e biotecnologie medico-chirurgiche della Sapienza, in collaborazione con il CNR e altri enti internazionali.
Aria sterilizzata per abbattere il rischio di trasmissione del virus SARS-Cov-2: realizzato il primo prototipo
14 Mar 2022 Scritto da Università di Pisa
Conclusa prima fase del progetto AirSterizUv dell’Università di Pisa e del CNR finanziata dal MIUR
Aria sterilizzata per scuole, ospedali e edifici pubblici così da abbattere il rischio di trasmissione del virus SARS-Cov-2: grazie al progetto AirSterizUv è stato realizzato un prototipo per sterilizzare l’aria degli impianti di condizionamento mediante raggi ultravioletti e ozono prodotti a microonde. La prima fase del progetto appena giunta a conclusione è stato finanziata Ministero dell'Università e della Ricerca e condotta dall’Università di Pisa e dal CNR di Pisa.
“Lo sviluppo di una tecnologia di sterilizzazione di sistemi di condizionamento d'aria degli edifici è un punto strategico per affrontare nuove fasi della pandemia o altre minacce future per la salute”, spiega la professoressa Celia Duce dell’Ateneo pisano.
Identificati i difetti molecolari di due patologie neurologiche
11 Mar 2022 Scritto da Istituto di genetica e biofisica “Adriano Buzzati-Traverso” del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igb)
Uno studio condotto dall’Istituto di genetica e biofisica “Adriano Buzzati-Traverso” del Cnr ha identificato le funzioni alterate causate da mutazioni nel gene ARX nella lissencefalia e nell’encefalopatia epilettica. La ricerca, realizzata con il supporto di Fondazione Telethon, è stata pubblicata su Human Molecular Genetics
Uno studio diretto da Maria Giuseppina Miano dell’Istituto di genetica e biofisica “Adriano Buzzati-Traverso” del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igb), identifica le funzioni danneggiate in due gravi patologie neurologiche quali la lissencefalia e l’encefalopatia epilettica dello sviluppo, causate da mutazioni differenti del gene ARX il cui ruolo è fondamentale per il corretto sviluppo cerebrale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Human Molecular Genetics ed eseguito in collaborazione con il Dipartimento di medicina molecolare e biotecnologie mediche dell’Università di Napoli “Federico II (Unina), il centro di ricerca e di diagnostica molecolare Ceinge-Biotecnologie Avanzate di Napoli e l’Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbr), e con il sostegno di Fondazione Telethon.
Grazie a un approccio integrato che coniuga studi di proteomica con analisi in vivo, il gruppo di ricerca ha stabilito cosa avviene in presenza di una mutazione che abolisce o modifica le funzioni della proteina ARX.
Una cellula riprogrammata apre la strada al recupero motorio per chi ha lesioni spinali
09 Mar 2022 Scritto da Università degli studi di Milano
Parte la sperimentazione sui pazienti di Hemera, spin-off dell’Università di Verona e della Statale di Milano che ha l’obiettivo di riprogrammare le cellule e creare una terapia utile a riparare le lesioni spinali. Partita la campagna di fundraising per finanziare la ricerca, che ha già raccolto oltre un milione di euro.
Una cellula riprogrammata con istruzioni precise: favorire la rigenerazione del tessuto nervoso, per creare una terapia utile a riparare le lesioni spinali. Un progetto di medicina rigenerativa e alta ricerca tutto italiano, che coinvolge due atenei e un Centro di Ricerca clinica e scientifica d’avanguardia. Questi gli obiettivi di Hemera, spin-off delle Università degli Studi di Verona e della Statale di Milano, in collaborazione con ricercatrici e ricercatori dell’Istituto Clinico Humanitas.
Team di ricercatori scopre meccanismo di proliferazione cellule tumorali: l’enzima UBIAD1 e il Coenzima Q10 nutrono il melanoma.
Il melanoma cutaneo costituisce il 5% dei tumori ed è uno dei tumori della pelle col più alto tasso di mortalità. Team di ricercatori coordinato dal prof. Massimo Santoro del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) scopre meccanismo di proliferazione e sopravvivenza delle cellule di melanoma derivante da una aumentata espressione di UBIAD1, un enzima che serve alla sintesi del coenzima Q10. Lo studio UBIAD1 and CoQ10 protect melanoma cells from lipid peroxidation-mediated cell death pubblicato sulla rivista scientifica «Redox Biology» “rovescia” il ruolo del Coenzima Q10, un antiossidante fino ad oggi considerato principalmente per i suoi effetti positivi contro l’invecchiamento cellulare.
Una ricerca condotta dal Cnr-Isa ha analizzato otto varietà di zafferano campano. Sono state rilevate sostanze con proprietà antibatteriche, antimicotiche, antitumorali, analgesiche e antinfiammatorie (terpeni) e altre che ne caratterizzano l’odore e le attività antiossidanti (safranale). Il lavoro è pubblicato su Foods.
Uno studio realizzato dall’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isa) e recentemente pubblicato sulla rivista Foods ha caratterizzato otto varietà di zafferano coltivate in differenti zone della Campania: Fontanarosa (AV); Capriglia (AV); Lacedonia (AV); Benevento, Raviscanina (CE), Ottaviano (NA) e Agerola (NA).
I campioni di ciascuna varietà sono stati acquisiti da diversi produttori e analizzati separatamente. Si tratta di cultivar conosciute per le particolari note aromatiche e coltivate secondo le pratiche agronomiche tradizionali. “Grazie all’utilizzo della gas cromatografia accoppiata alla spettrometria di massa è stato determinato il contenuto qualitativo e semi-quantitativo dei composti organici volatili (VOCs), responsabili delle note sensoriali di questa spezia, chiamata anche oro rosso, ma anche di molteplici proprietà salutistiche che lo zafferano ha dimostrato di possedere”, spiega Rosaria Cozzolino del Cnr-Isa e autrice dello studio.
La geografia della pericolosità sanitaria da Covid-19 in uno studio UNITS
02 Mar 2022 Scritto da Università degli studi di Trieste
Scarsa qualità dell’aria e particolarità fisico - geografiche del territorio che non ne favoriscono la circolazione, eccessiva cementificazione, grande pressione antropica ed elevata concentrazione di attività economiche e produttive: sono le caratteristiche dell’Italia del Nord che hanno portato quest’area a subire i tassi di mortalità da COVID peggiori. In Friuli Venezia Giulia va aggiunta anche l’elevata età media degli abitanti che ha rappresentato un elemento di criticità ulteriore.
Sono i risultati di uno studio multidisciplinare condotto dalle Università di Trieste, Basilicata, Cagliari, Sassari e l’Aquila che ha evidenziato, sotto forma di indicatori di pericolosità sanitaria, gli elementi di vulnerabilità geografica-ambientale ricavando un’originale ‘Geografia della pericolosità da Covid-19’.
Lo studio è pubblicato nella prestigiosa rivista Environmental Research di Elsevier.
Lo studio del polline fossile ridisegna la portata della Peste Nera in Europa
21 Feb 2022 Scritto da Università di Roma La Sapienza
Un nuovo studio, condotto da ricercatori della Sapienza e del Max Planck Institute for the Science of Human History, ha dimostrato, grazie all’analisi di pollini fossili provenienti da 19 paesi europei, che la terribile pandemia non colpì tutte le regioni del vecchio continente, ma si diffuse a macchia di leopardo. I risultati sono pubblicati sulla rivista Nature Ecology and Evolution
La Peste Nera, che ha afflitto l’Europa, l’Asia occidentale e il Nord Africa dal 1347 al 1352, è la maggiore e più nota pandemia della storia. Gli studiosi hanno stimato che circa il 50% della popolazione europea ne fu vittima.
Tuttavia una recente ricerca della Sapienza e del Max Planck Institute for the Science of Human History, pubblicata sulla rivista Nature Ecology and Evolution, confuta le ricostruzioni storiche passate e dimostra che la mortalità della Peste Nera in Europa non è stata così elevata come si pensava. Soprattutto dimostra come la sua diffusione nel vecchio continente sia avvenuta a macchia di leopardo, colpendo duramente alcune regioni e in misura minore delle altre.
A questi risultati i ricercatori sono arrivati grazie all’analisi del polline fossile proveniente da 261 siti (laghi, torbiere e paludi) in 19 Paesi dell’Europa.
BioRescue crea due nuovi embrioni in una corsa contro il tempo per prevenire l'estinzione del rinoceronte bianco del nord
18 Feb 2022 Scritto da Università di Padova
In due serie di procedure, tra ottobre 2021 e febbraio 2022, il consorzio BioRescue ha creato due nuovi embrioni di rinoceronte bianco del nord, portando il totale a 14. Gli ovociti (cellule uovo) sono stati raccolti dalla femmina Fatu in ottobre e gennaio presso Ol Pejeta Conservancy, Kenya, e sono stati maturati e fecondati nei laboratori Avantea, in Italia. Gli embrioni sono stati poi crioconservati a novembre 2021 e febbraio 2022, e attendono di essere impiantati in una o più femmine di rinoceronte bianco del sud in un prossimo futuro.