L'elaborato raccoglie e analizza in modo rigoroso più di cento studi, sia sperimentali che clinici, che provano come i composti attivi presenti negli alimenti — quali polifenoli, isotiocianati, folati, catechine e curcumina — siano capaci di modificare l'azione delle DNA metiltransferasi (DNMT). Questi enzimi sono fondamentali per la metilazione del DNA, un processo che governa l'accensione o lo spegnimento dei geni e che, di conseguenza, determina la risposta del corpo allo stress ambientale, alle infiammazioni e al declino dovuto all'età.
“Il nostro intento era definire con precisione quali sostanze nutritive e principi attivi possano fungere da veri e propri interruttori epigenetici naturali,” spiega Sofia Pavanello, coordinatrice dello studio. “L'obiettivo finale è capire come l'alimentazione possa essere usata per prevenire o rallentare i processi biologici che conducono all'invecchiamento e alle malattie croniche, spianando la via a una nutrizione sempre più personalizzata e fondata su prove scientifiche concrete.”
La ricerca conferma che svariati composti naturali, abbondanti in cibi quotidiani — come la curcuma, il tè verde, i broccoli, la soia o il vino rosso — possono riprogrammare l'espressione genica attraverso modifiche epigenetiche che sono reversibili. Questa attenta regolazione dell'attività del DNA contribuisce a mitigare l'infiammazione, potenziare le difese contro lo stress ossidativo e preservare la giovinezza dell'età biologica.



